Una intervista interessante, un J’accuse di Olmo su Repubblica Torino.
“Con la complicità degli stessi architetti, l’architettura è stata privata del suo ruolo sociale e soprattutto di organizzazione di valori, fino a cedere all’egemonia di tecnicismi dello smart e del sostenibile.
Se conta solo più costruire edifici green ed eco, che saper interpretare il mutamento dei bisogni di spazio della società, perché iscriversi alla facoltà di architettura? Meglio allora agraria o studiare le energie rinnovabili”
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